-
On Febbraio 15, 2023
Comunicazione inclusiva e accessibile: una scelta possibile
La comunicazione inclusiva ed accessibile diventa una necessità per tutte le aziende. E’ una scelta di campo possibile, talvolta necessaria. Come essere inclusivi? Basta usare la schwa, gli asterischi o la X? In inglese si può giocare con la seconda persona che sostanzialmente è neutra ma in italiano? Per chi si occupa di comunicazione e marketing si tratta di riuscire a essere in grado di comunicare al meglio e, talvolta, persino di riuscire a generare un nuovo sentiment.
Comunicazione inclusiva perchè
La comunicazione inclusiva è fondamentale quando si fa conoscere la propria realtà aziendale in rete ed è buona pratica usarla anche tra i collaborator@ e dipendenti@ aziendali. In lingua italiana la faccenda è complessa ma è bene tener presente che l’inclusività è di per sè associata al concetto di libertà e, per molte realtà, diventa un valore fondante ed un principio irrinunciabile. Come può un’azienda che si occupa di ospitalità non essere inclusiva? Gli esempi possono essere migliaia. Essere inclusivi va oltre alle distinzioni di genere o etnica. E’ qualcosa che supera ogni barriera.
Identità di genere: la comunicazione non discrimina
Non discriminare è importante: il primo step passa dalla comunicazione. E’ fondamentale rendere binario nel mondo corretto tutto ciò che comunichiamo non può solo essere femmineo e mascolino. Bisogna trovare la giusta modalità semantica per fare in modo che non venga discriminato nessun genere e che non passi una comunicazione lesiva dell’individuo qualsiasi sia la propria tendenza sessuale. Tutte quelle forme comunicative che tendono a “disegnare” la donna lunatica o l’uomo super eroe sono da accantonare. Sono sbagliate nella prassi e nella forma. Quando un’azienda comunica cadere in questi stereotipi di genere può diventare lesivo per la propria realtà.
Come pensare una comunicazione inclusiva
Non è facile strutturare una campagna di comunicazione inclusiva infatti non basta l’uso di schwa, degli asterischi, della X e altre forme per evitare le desinenze al maschile o al femminile, bisogna riuscire a mettere in piedi uno stile differente che sia gradito all’azienda ed ai consumatori senza cadere nello scontato e senza allontanare chi non percepisce vicine a sè le dinamiche intrinseche alle tematiche di genere. Anche eccedere nell’uso di schwa, asterisci o x può avere l’effetto contrario ma la lingua italiana se usata e conosciuta bene ci può dare la soluzione perfetta per rendere inclusiva la comunicazione. Certo talvolta è complicato ma si può avere sempre un’opzione più semplice da mettere in campo. Esempi? Un sito di una struttura alberghiera può utilizzare la frase “Ti diamo il benvenuto a” senza così dover specificare il genere o la sessualità del ricevente. Spesso trovare la giusta frase per essere accessibili ed inclusivi al 100% è complicato ma, ricordiamo sempre, la mission della comunicazione non termine nel testo o nel sito o nel manifesto ma deve essere una prassi aziendale costante.
Comunicazione inclusiva: cambia verso al tuo business
Bisogna puntare sul linguaggio inclusivo o no? Questo cambierà il business? E’ una domanda che ormai inizia ad essere costante. Ebbene sì: se l’azienda è inclusiva anche i clienti potranno aumentare. La massima attenzione va data se si ha un’azienda operativa nel turismo o nel food. L ’utilizzo di una comunicazione gender-fair, ovvero neutra e inclusiva, porta diversi benefici in azienda e alimenta il benessere di chi ci lavora.